Il Regolamento Dello Shinsengumi

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  1. Sunako2694
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    Il Regolamento Dello Shinsengumi



    Dopo l’ascesa al potere di Kondō il regolamento interno del gruppo, probabilmente scritto da Hijikata stesso, divenne molto rigido e comprendeva cinque articoli:
    1) Non è possibile deviare da Bushido (codice samurai);
    2) Non è possibile lasciare la Shinsengumi;
    3) Non è possibile raccogliere denaro privatamente;
    4) Non è possibile prendere parti a liti che non siano della Shinsengumi;
    5) Non è possibile fare duelli privati;
    La pena per aver infranto queste regole era il seppuku (il suicidio rituale per sventramento).
    In aggiunta vi erano altro tre regole, di cui la terza era la più ferrea:
    6) Se il leader di una squadra è ferito a morte, tutti i membri della squadra devono combattere e morire sul posto;
    7) Anche in uno scontro in cui le vittime sono numerose, non è permesso recuperare i cadaveri, eccetto il corpo del comandate dell'unità;
    8) Se un membro degli Shinsengumi ingaggia un combattimento con uno straniero, che sia di pattuglia oppure no, e se viene ferito e non può uccidere il nemico, permettendogli di scappare, anche nel caso di una ferita alla schiena, deve praticare il seppuku;
    Hijikata costrinse gli uomini a rispettare rigorosamente queste regole, obbligandoli a seguire il bushido e creando paura all’interno della squadra stessa, in modo che ubbidissero agli ordini del comandante alla lettera, fino al punto di ricevere il soprannome di Oni no Fukuchoo (Orco Vice Capo). Queste norme furono il motivo per cui la Shinsengumi divenne famosa come una milizia estremamente coesa, forte e composta da esperti e feroci spadaccini. Furono il primo gruppo di samurai dell’era Tokugawa ad accettare l’ingresso di persone che non fossero samurai, come mercanti e contadini, tuttavia la gran parte dei suoi membri proveniva dalla classe guerriera.

    Fonte:


    Per questa informazione ringraziamo ADEPTUS_276
    CITAZIONE
    Nel privato ogni giovane cadetto, doveva attenersi scrupolosamente ai dittami dell'Hagakure, questo per generazione nella formazione dei "Bushi" (allievi samurai) come Okita, o Harada (maestro di lancia degli Shinsengumi).



    Edited by ~tsukiyomi; - 4/5/2011, 13:37
     
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  2. ADEPTUS_276
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    Tutto vero, si si, a questo però aggiungete che nel privato ogni giovane cadetto, doveva attenersi scrupolosamente ai dittami dell'Hagakure, questo per generazione nella formazione dei "Bushi" (allievi samurai) like Okita, o Harada (maestro di lancia degli Shinsengumi) si si.
     
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    Aggiunto, grazie. (:
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  4. ADEPTUS_276
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    excellent!
     
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  5. Kisaký
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    Interessanti ma anche dure come regole soprattutto l'ottava. Dovevano avere molto fegato e coraggio per decidere di entrare a far parte di quest'unità.
     
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  6. °Tsubaki°
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    Le conoscevo le regole dello shinsengumi...l'ottava non mni piace proprio però :çAç:
     
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  7. Wammy93
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    Per certi versi quasi esagerata la rigidità della Shinsegumi, almeno ai nostri occhi. Ma credo che la mentalità comune della classe guerriera dell'epoca non fosse molto diversa dalle regole del gruppo, quindi era quasi naturale per loro seguirle. E' proprio un concetto culturale giapponese.
    Un esempio è la seconda guerra mondiale (un bel po' di tempo dopo). Gli americani avevano problemi con il Giappone perchè i soldato sconfitti commettevano harakiri di gruppo senza parlare e confessare mai nulla. Inoltre, per onor di patria si gettavano con gli aerei contro i nemici suicidandosi...i primi kamikaze.
    Insomma, credo che il coraggio per fare una scelta come quella della Shinsegumi ci fosse, ma, dal punto di vista del seppoku e così via, di meno di quanto immaginiamo, visto che è un concetto per loro piuttosto naturale e radicato.
     
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6 replies since 5/7/2010, 14:28   292 views
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